Radioterapia a breve termine più chemioterapia versus chemioradioterapia a lungo termine nel tumore del retto localmente avanzato: studio STELLAR


Si è accertato se la radioterapia preoperatoria a breve termine seguita da chemioterapia sia non-inferiore a un Programma standard di chemioradioterapia a lungo termine nei pazienti con tumore del retto localmente avanzato.

I pazienti con tumore rettale clinico primario distale o nel terzo medio di stadio 3-4 e/o con linfonodo regionale positivo sono stati assegnati in modo casuale a radioterapia a breve termine ( 25 Gy in 5 frazioni in 1 settimana ) seguita da 4 cicli di chemioterapia ( terapia neoadiuvante totale TNT ) oppure chemioradioterapia ( 50 Gy in 25 frazioni in 5 settimane, in concomitanza con Capecitabina, chemioradioterapia; CRT ).

L'escissione mesorettale totale è stata eseguita 6-8 settimane dopo il trattamento preoperatorio, con due cicli aggiuntivi di CAPOX ( Oxaliplatino endovenoso 130 mg/m2, una volta al giorno, il giorno 1 e Capecitabina 1.000 mg/m2, due volte al giorno nei giorni da 1 a 14 ) nel gruppo terapia neoadiuvante totale e 6 cicli di CAPOX nel gruppo chemioradioterapia.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) a 3 anni.

Tra il 2015 e il 2018, in totale 599 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere terapia neoadiuvante totale ( n=302 ) o chemioradioterapia ( n=297 ).

A un follow-up mediano di 35.0 mesi, la sopravvivenza DFS a 3 anni è stata del 64.5% e del 62.3% rispettivamente nei gruppi terapia neoadiuvante totale e chemioradioterapia ( hazard ratio, HR=0.883; P minore di 0.001 per la non-inferiorità ).

Non c'è stata alcuna differenza significativa nella sopravvivenza libera da metastasi o recidiva locoregionale, ma il gruppo terapia neoadiuvante totale ha avuto una sopravvivenza globale a 3 anni migliore rispetto al gruppo chemioradioterapia ( 86.5% vs 75.1%; P=0.033 ).

Gli effetti del trattamento sulla sopravvivenza libera da malattia e sulla sopravvivenza globale sono stati simili indipendentemente dai fattori prognostici.
La prevalenza di tossicità acuta di grado III-V durante il trattamento preoperatorio è stata del 26.5% nel gruppo terapia neoadiuvante totale rispetto al 12.6% nel gruppo chemioradioterapia ( P minore di 0.001 ).

La radioterapia a breve termine con chemioterapia preoperatoria seguita da chirurgia è risultata efficace con tossicità accettabile e potrebbe essere utilizzata come alternativa alla chemioradioterapia per il tumore del retto localmente avanzato. ( Xagena2022 )

Jin J et al, J Clin Oncol 2022; 40: 1681-1692

Gastro2022 Onco2022 Farma2022


Indietro

Altri articoli

Gli inibitori di PD-1 combinati con la chemioterapia hanno mostrato efficacia nel tumore gastrico o della giunzione gastro-esofagea. Sono state confrontate...


Lo studio di fase II HERTHENA-Lung01 ha mostrato che il trattamento con il coniugato anticorpo-farmaco Patritumab deruxtecan ( HER3-DXd...


Lenvatinib ( LEN; Lenvima ) è una terapia di prima linea per i pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato ( HCC...


Selinexor ( Nexpovio ) inibisce l'exportina-1 ( XPO1 ) con conseguente accumulo nucleare di proteine ​​oncosoppressori tra cui p53, e...



Nello studio SOLO1/GOG 3004, la terapia di mantenimento con l'inibitore PARP ( poli-ADP-ribosio polimerasi ) Olaparib ( Lynparza ) ha...


La chemioterapia combinata a base di Cisplatino rimane lo standard di cura per il tumore uroteliale localmente avanzato o metastatico...


La mutazione KRAS p.G12C si verifica in circa l'1-2% dei tumori pancreatici. La sicurezza e l'efficacia di Sotorasib ( Lumykras...


Circa il 15-20% dei tumori avanzati dello stomaco e della giunzione gastroesofagea sovraesprimono HER2. Nello studio DESTINY-Gastric01, il coniugato farmaco-anticorpo...


HER2 è sovraespresso o amplificato in un sottogruppo di tumori delle vie biliari. Zanidatamab, un anticorpo bispecifico mirato a due...